Non tutte le vulve hanno la medesima forma anatomica, potremmo quasi dire che è come se fosse l’impronta digitale di ogni donna; e allora come scegliere la coppetta mestruale più adatta?
AmyCup: la coppetta adatta a tutte
Prima di tutto, valutare la forma della propria o fare una visita ginecologica che ne definisca il profilo: esistono ad esempio vagine lunghe e altre meno. Successivamente è da tenere presente se sia la prima volta che si inserisce un dispositivo simile nel proprio corpo, optando quindi per una coppetta in una forma più contenuta.
Altro fattore, che forse risulta ancora un tabù, è scegliere la coppetta più adatta se si pensa di avere rapporti sessuali durante il ciclo. Infatti, in questo caso il pensiero non diventa più “egoistico”, ma bisogna calcolare le esigenze e le comodità del partner.
Mentre se avete superato gli “enta”, o avete già figli potrete tranquillamente virare per l’opzione più capiente: una coppetta di misura maggiore consente un contenimento sicuro e un adattamento all’utero migliore.
L’ultimo fattore da considerare è la capienza di coppette mestruali come quelle di AmyCup. Studi scientifici dimostrano capienza maggiore rispetto ai normali prodotti per il ciclo come assorbenti interni e tamponi normali, garantendo così una protezione più duratura rispetto alla media. Scegliendo questo dispositivo la maggioranza delle donne afferma di sentirsi più libere e meno preoccupate di indossare abiti, gonne e costumi.
Come inserire la coppetta mestruale
L’inserimento di AmyCup potrebbe risultare complesso le prime volte, nonché un possibile freno per chi, incuriosita dal prodotto, vorrebbe dare alla coppetta mestruale una chance.
Le regole da seguire sono poche, ma fondamentali:
- La dimensione, in questo caso, conta poco perché l’inserimento segue lo stesso procedimento qualunque sia la misura scelta.
- Per introdurre la coppetta si devono ripiegare i bordi a forma di C o U e inserirla proprio come un normale tampone. Una volta entrata nella vagina, la coppetta riprenderà la sua forma, dispiegandosi e adattandosi all’utero. La cosa essenziale da sapere è che adattandosi al corpo e quindi aprendosi creerà una sorta di chiusura ermetica, in grado di contenere le perdite.
Il consiglio in più, per chi è poco avvezza all’uso del dispositivo, è di bagnare leggermente la coppetta con acqua, oppure aiutare l’inserimento con del lubrificante, sempre a base d’acqua in modo da mantenere nell’interezza il potere anallergico del silicone.
Sui social di AmyCup abbiamo condiviso uno specifico tutorial per cancellare ogni dubbio. (https://www.instagram.com/stories/highlights/17907191593978984/?hl=it)
Come estrarre Amycup
Arrivate a questo punto una domanda sorge spontanea: come si toglie?
Prima di tutto bisogna sapere che la coppetta ha una resistenza di contenimento fino a dodici ore al giorno, tempistica che varia a seconda dell’intensità del flusso naturale di ognuna.